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in attesa del DCPM del 11 marzo le prime imdiscrezioni

Sospesi mutui e tasse

Il primo decreto che verrà varato domani dopo il voto delle Camere sul bilancio sarà una misura corposa, qualcosa nell’ordine di 10 miliardi compresi interventi a favore della liquidità delle imprese e le misure di rafforzamento del comparto sanità e della Protezione civile. Al Mef stanno scrivendo tutti gli articoli, coadiuvati dalle stime voce per voce fatte anche con l’ausilio di Bankitalia, innanzitutto per la misura più richiesta e popolare, ovvero la sospensione dei mutui su tutto il territorio nazionale. Le rate verranno congelate per tutti quelli che ne faranno richiesta, sia privati che aziende, per un periodo di sei mesi. Per non danneggiare le banche la moratoria sarà assistita da una parziale garanzia pubblica (1,2 miliardi di controvalore) su cui però si attende l’ok della Ue. L’istituto centrale ha calcolato che questo intervento solo per le imprese riguarderà un controvalore superiore a 100 miliardi. Perché oltre al blocco delle rate dei mutui verranno anche prorogati i prestiti in scadenza e congelati i fidi. «Ossigeno allo stato puro», spiega un membro del governo. «Il concetto è: devi stare tranquillo e non salti per aria», spiega il viceministro dell’Economia Antonio Misiani. Attesissima anche la pausa nel pagamento delle tasse. Il governo concederà a privati e imprese una sospensione dei versamenti di alcune imposte: non è escluso ad esempio uno stop al primo acconto Irpef di giugno e dell’Ires, che poi andranno però restituiti a dicembre. Da decidere anche cosa fare dei versamenti Iva a partire dalla scadenza ormai prossima del 16 marzo. In arrivo anche un fondo specifico per indennizzare le imprese che, a partire dal turismo, hanno subito cali del fatturato superiori al 25%.

Pagamento utenze

Quanto alla sospensione temporanea del pagamento delle utenze si sta studiando come estendere la misura già ipotizzata giorni fa per le zone rosse di Lombardia e Veneto. Le associazioni del settore energia chiedono però di concertare questa misura coi ministeri e l’Autorità per l’energia.

Non si perde il posto

Poi c’è la tutela dei lavoratori. Il governo concederà la cassa integrazione in deroga, per tutti i dipendenti, dalle piccole (comprese quelle con meno di sei dipendenti) alle grandi aziende, che magari hanno esaurito o stanno esaurendo la cig ordinaria e straordinaria. Le imprese sino a 15 dipendenti potranno invece accedere al fondo di integrazione salariale rifinanziato con 500 milioni. Allo studio anche misure a favore dei lavoratori stagionali del turismo. Nel complesso il pacchetto lavoro, per un intervento che al momento si prevede debba durare 2-3 mesi, varrà 2-3 miliardi di euro. «Nessuno perderà il posto di lavoro per l’emergenza sanitaria», garantisce il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

Autonomi

Per i lavoratori autonomi, come ha spiegato ieri il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, ci sarà la sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali oltre ad una indennità (si è parlato di 500 euro al mese) per i settori più colpiti dall’emergenza.

Famiglia e baby sitter

A fronte della chiusura delle scuole sino ad aprile si potranno ottenere 10-15 giorni in più di quanto previsto oggi dalla normativa sui congedi parentali per i figli con una indennità parametrata alla retribuzione. In alternativa e una tantum arriverà un «voucher baby sitter» da 5-600 euro.

La mossa di Cdp

In attesa che il governo si muova, la Cassa Depositi e prestiti ieri ha portato da 1 a 7 miliardi le risorse messe a disposizione delle imprese: per facilitare o consentire l’accesso al credito il plafond messo a disposizione delle banche sale da 1 a 3 miliardi, mentre per supportare le attività di internazionalizzazione e l’export la Sace ha previsto interventi aggiuntivi per 4 miliardi. —

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