Conferenza Stato Regioni: Vaccinazioni Covid in azienda, ecco il Protocollo firmato e aggiornamento “Protocollo sicurezza anti COVID”
Come annunciato, ieri in sede di Conferenza Stato Regioni è stato siglato il “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/ Covid-19 nei luoghi di lavoro”. Il Protocollo è adottato su invito del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro della salute, che hanno promosso il confronto tra le Parti sociali al fine di contribuire alla rapida realizzazione del Piano vaccinale anti SARS-CoV-2/Covid-19, coordinato dal Commissario Straordinario per l’emergenza epidemiologica Covid-19
Nella stessa occasione è stato firmato un aggiornamento del Protocollo sicurezza anti COVID.
Si è parlato molto della opportunità di vaccinazione per i lavoratori anche nei luoghi di lavoro, una richiesta dei sindacati per le categorie più a rischio ma anche una pronta disponibilità espressa dalle aziende interessate a proteggere, con i lavoratori, anche le proprie attività produttive.
Il ministro del Lavoro e del Ministro della Sanità hanno incontrato il 7 marzo e il 25 marzo gli attori interessati (organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro, Confindustria in testa, il nuovo Commissario all’emergenza Figliuolo, il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti) si sono dette disponibili anche Confcommercio Federdistribuzione, Confesercenti e Alleanza delle cooperative.
I contenuti del protocollo per i piani aziendali di vaccinazione
Il documento fa riferimento dal punto di vista tecnico a specifiche INDICAZIONI AD INTERIM INAIL ancora non disponibili.
In generale il protocollo del 6 aprile 2021 prevede che:
- I datori di lavoro, singolarmente o in forma aggregata e indipendentemente dal numero di lavoratori occupati, con il supporto delle Associazioni di categoria possono attuare piani aziendali per la vaccinazione anti SARS-CoV-2 (Covid-19) nei luoghi di lavoro per il personale che ne faccia richiesta. La vaccinazione potrà riguardare anche i datori di lavoro o i titolari.
- Nell’elaborazione dei piani aziendali si applicano le regole contenute nel Protocollo del 24 aprile 2020, tenendo conto della specificità di ogni singola realtà con il supporto del medico competente
- I piani aziendali sono proposti dai datori di lavoro, anche per il tramite delle Organizzazioni di rappresentanza, all’Azienda Sanitaria di riferimento, specificando il numero di vaccini richiesti per le lavoratrici e i lavoratori disponibili
- I costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali, ivi inclusi i costi per la somministrazione, sono interamente a carico del datore di lavoro, mentre la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe/aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite è a carico dei Servizi Sanitari Regionali .
- Tutte le Parti si impegnano a fornire le necessarie informazioni alle lavoratrici e ai lavoratori, nel pieno rispetto della scelta volontaria e delle norme sulla privacy. INAIL predisporrà a questo fine adeguato materiale informativo.
- Il medico competente fornisce ai lavoratori adeguate informazioni sui vantaggi e sui rischi e raccoglierà il consenso informato , il triage relativo allo stato di salute e il consenso alla tutela della riservatezza di ciascuno.
- Per la somministrazione del vaccino il medico competente potrà avvalersi di personale sanitario in possesso di adeguata formazione e deve assicurare la registrazione delle vaccinazioni eseguite.
- I datori di lavoro possono anche fare ricorso a strutture sanitarie private, anche concludendo specifiche convenzioni , per il tramite delle Associazioni di categoria per la vaccinazione, con oneri a proprio carico, ad esclusione della fornitura dei vaccini
- I datori di lavoro che non sono tenuti alla nomina del medico competente e che non possono fare riferimento a strutture private, possono avvalersi delle strutture sanitarie dell’INAIL. Se la vaccinazione viene eseguita in orario di lavoro, il tempo è equiparato a tutti gli effetti all’orario di lavoro.
- E’ previsto un corso di formazione specifico per i medici competenti ed al personale sanitario e di supporto con il coinvolgimento dell’INAIL .
Per approfondimenti: MINISTRO DELLA SALUTE COVID-19 LAVORATORI E IMPRESE