NEWS

Call center, freno alla delocalizzazione

A partire dal 1° aprile 2017 cambiano le regole per i call center localizzati al di fuori dell’UE. La novità è frutto di una norma contenuta nella nuova Legge di Stabilità, che modifica l’art. 24-bis del dl n. 83/2012 convertito dalla legge n. 134/2012. obiettivo, scoraggiare la delocalizzazione.

Obblighi in chiamata

Dal prossimo anno i call center dovranno obbligatoriamente informare l’utente sul luogo in cui si trova l’operatore che parla al telefono e, nel caso in cui il cliente lo richieda, saranno obbligati a trasferire immediatamente, senza attaccare, la chiamata ad un operatore localizzato all’interno dell’Unione. I call center inadempienti saranno puniti con una sanzione pari a 50 mila euro per ogni giornata di violazione.

La novità normativa – attualmente applicabile solo ai call center con almeno 20 dipendenti – si applicherà a tutti i call center, indipendentemente dal numero di dipendenti occupati.

Obblighi in delocalizzazione

Tra i nuovi adempimenti a carico di tutti i call center che delocalizzano fuori dall’Italia e dall’UE, c’è l’obbligo di darne comunicazione almeno 30 giorni prima del trasferimento al Ministero del Lavoro, all’Ispettorato nazionale del lavoro, al Ministero dello Sviluppo Economico e al Garante privacy. In caso di mancato o ritardato adempimento la sanzione prevista è pari a 150 mila euro.

L’adempimento riguarda anche i call center che hanno delocalizzato al di fuori dell’UE prima del 1° gennaio 2017: la scadenza per tale comunicazione è fissata al 1° marzo 2017, pena l’applicazione di una sanzione pari a 10mila euro.

Obblighi di registrazione

Entro il 1° marzo 2017, inoltre, i call center con numerazioni nazionali sono chiamati ad iscriversi al registro degli operatori di comunicazioni. Lo stesso adempimento è valido anche per i soggetti terzi affidatari dei servizi di call center. La sanzione in caso di inadempienza, in questi casi, è pari a 50 mila euro.

Condividi: